Secondo alcuni autorevoli analisti, il settore bancario italiano presenta caratteristiche di salute accettabili di patrimonializzazione e stabilità. Gli istituti di credito di casa nostra non sembrerebbero esposti a rischio sistemico critico che potrebbe essere riconducibile, secondo altri esperti, sia a un aumento delle Non Performing Exposures (NPE) sia all’incremento dello spread Bund- BTP. Si aggiunga che le moratorie sui crediti bancari introdotte nella legislazione italiana recente, sempre secondo gli stessi esperti di parte ottimista, non si tradurrebbero in futuri NPL tali da inficiare incisivamente l’entità del patrimonio bancario di miglior qualità, il cosiddetto Common Equity Tier 1. Dopo la fase di picco della pandemia, alcune banche italiane hanno aumentato considerevolmente la componente in titoli di Stato dei loro attivi finanziari, ulteriore segnale positivo. Gli stessi esperti ottimisti sull’evoluzione del settore bancario italiano, sottolineano i benefici di un eventuale consolidamento del settore mediante fusioni e acquisizioni, perché la miglior robustezza e disponibilità patrimoniale di certi importanti player costituirebbe una preziosa fonte di finanziamento utile a sopperire ai costi delle eventuali fusioni, spesso imputabili sia alle riorganizzazioni di personale sia all’unificazione dei sistemi informativi, senza ricorrere ad aumenti di capitale addizionali per le banche oggetto di aggregazione.
Settore bancario italiano: segnali positivi – Ottobre 2020