Ricapitalizzazione precauzionale – Ottobre 2020
Lo strumento ricapitalizzazione precauzionale è definito nell’articolo 32 della Direttiva Europea BRRD (Bank Recovery and Resolution Directive) ed è stato utilizzato in rari casi. Una ricapitalizzazione precauzionale bancaria descrive l’immissione di fondi pubblici da parte dello Stato in una banca solvibile quando ciò fosse necessario al fine di porre rimedio a un grave turbamento dell’economia di uno Stato dell’Unione Europea e preservarne la stabilità finanziaria. La BCE fornisce una breve descrizione del concetto; le condizioni che devono essere soddisfatte perché avvenga una ricapitalizzazione precauzionale sono:
- l’intervento pubblico è finalizzato a evitare un grave turbamento dell’economia; in tal senso vi si si deve ricorrere non solo per affrontare una crisi specifica di una data banca.
- La banca deve essere solvibile; ovvero soddisfare i requisiti patrimoniali Basilea primo pilastro
- L’intervento ha natura temporanea: deve essere rimborsato.
- L’iniezione di fondi pubblici non deve compensare perdite subite. Ulteriore finalità, risiede nel coprire un deficit di risorse monetarie da scenario avverso di stress test: la base deve essere tuttavia coperta mediante risorse private.
- Anche questo intervento soggiace alla normativa sugli aiuti di Stato del 2013: i prestiti obbligazionari subordinati sono quindi colpiti da bail-in.