di Ivo Invernizzi
Segnaliamo la interessante pubblicazione ‘L’industria bancaria tra crisi Covid e operazioni M&A’ a cura del Dott. Enzo Tieri, esperto del settore bancario del Gruppo Economisti di Impresa, divulgata in aprile 2021. L’indagine ha oggetto l’evoluzione di alcune grandezze di bilancio significative degli istituti di credito italiani, comparate ad alcuni istituti francesi e tedeschi ‘fotografate’ in tre istanti temporali: febbraio 2020, agosto, 2020 e febbraio 2021. Infine, viene stilata una ‘classifica per total asset’ delle principali aziende di credito europee al 31 dicembre 2020, includente una accurata disamina delle principali operazioni di aggregazione che hanno interessato il settore. Per quanto attiene le poste dell’attivo e del passivo lo studio evidenzia tre fenomeni di fondo:
- Accelerazione della raccolta a breve termine in conto corrente;
- Evidente decelerazione degli strumenti di raccolta a medio e lungo termine;
- Accelerazione del credito alla clientela ‘non bancaria’.
Passando alla analisi dettagliata delle singole voci di stato patrimoniale i principali risultati sono:
- Per effetto dell’aumentata propensione al risparmio retail e ridotto investimento in conto capitale delle imprese un incremento dei depositi di residenti (escluse le PA centrali);
- Un evidente accumulo di liquidità sui conti correnti;
- Evidente riduzione degli stock di bond di emittenti bancari negli attivi finanziari delle banche imputabile alla scarsa redditività degli stessi
- Riduzione del credito retail (anche al consumo)
- Aumento del credito alle aziende corporate anche riconducibile alle moratorie e alle garanzie pubbliche
Sono state poi prese in analisi le dimensioni aggregate di 80 gruppi bancari europei. Tali banche, nonostante la recrudescenza della pandemia nel 2020, hanno evidenziato una crescita dei total assets pari a circa il +7.8% anno su anno, misurata al 31 dicembre 2020.