Politiche monetarie e tassi bancari: alcune considerazioni – Giugno 2024

di Ivo Invernizzi*

Dopo un 2023 ottimo in termini di margine d’interesse per le banche, anche in conseguenza del prolungato ciclo di rialzi di tassi ufficiali, si è dibattuto molto riguardo all’effetto sulla redditività bancaria europea dell’attesa fase di easing monetario BCE che ha preso avvio in giugno 2024. A tale proposito, desideriamo portare all’attenzione del lettore uno studio svolto dal Fondo Monetario Internazionale nel 2024 riguardo l’effetto ‘passthrough’ delle politiche monetarie BCE sui tassi applicati dalle banche europee alla loro clientela. Vediamone i principali takeaway.
La misura in cui le variazioni dei tassi di politica monetaria portano a variazioni dei tassi sui prestiti e sui depositi per le famiglie e le imprese, definita effetto “trasmissione”, è un ingrediente importante della trasmissione della politica monetaria alla produzione e ai prezzi. Utilizzando dati su sette diversi tassi d’interesse bancari in 30 paesi europei, approcci diversi e l’intero campione di banche, nonché un sotto campione di paesi dell’area dell’euro, lo studio FMI mostra 4 conclusioni:

a) la trasmissione nel ciclo di rialzi post-pandemico è stata eterogenea in tutti i paesi. È variata per paesi e tipologie di tassi di interesse;
b) la trasmissione è stata generalmente più debole e lenta, fatta eccezione per i tassi sui prestiti alle società non finanziarie (NFC) e sui depositi vincolati (time deposit) nei paesi dell’area dell’euro;
c) le differenze nella trasmissione nel tempo e tra paesi per la maggior parte dei tassi di deposito sono correlate alla concentrazione del settore finanziario, alla sua liquidità e alle opportunità di prestito
d) gli effetti della trasmissione ai tassi sul credito ipotecario e conseguente trasmissione monetaria sui prezzi e sulla produzione sono stati eterogenei tra i paesi europei.

Secondo gli autori dello studio, la capacità della BCE di raggiungere i suoi obiettivi finali – massima occupazione, stabilità dei prezzi, stabilità finanziaria e stabilità macroeconomica complessiva – dipende in parte dalla trasmissione del tasso ufficiale ad altri tassi di interesse. A loro volta, i tassi d’interesse bancari influenzano l’economia reale mediante diversi fattori correlati.

I ricercatori FMI identificano i seguenti canali trasmissivi della politica monetaria restrittiva che citiamo direttamente:

1. canale del tasso d’interesse: le variazioni dei tassi di interesse alterano il comportamento di investimento delle imprese e le scelte di consumo e di risparmio delle famiglie. Tassi d’interesse reali più elevati possono penalizzare l’economia reale.
2. Canale del flusso di cassa: le variazioni dei tassi d’interesse influiscono sul reddito e sui costi degli operatori economici relativi alle attività e passività esistenti che comportano tassi d’interesse variabili. In altre parole, una politica monetaria più restrittiva può aumentare direttamente il reddito da interessi e i costi del servizio del debito, ma gli effetti sui flussi di cassa dipendono dal fatto che le famiglie e le imprese siano mutuatari o risparmiatori netti e dalla loro esposizione al debito e ai depositi a tasso variabile. Considerando le diverse propensioni al consumo o agli investimenti delle famiglie e delle imprese, questo canale può influenzare i risultati macroeconomici aggregati. La bassa trasmissione ai tassi sui depositi può avere importanza in questo contesto, dato che molte famiglie in Europa sono risparmiatori netti.
3. Canale del bilancio: tassi d’interesse più elevati riducono il valore degli asset utilizzati come garanzia nella concessione di crediti, inasprendo così i vincoli finanziari degli operatori economici. Per le imprese, ciò amplifica l’impatto neoclassico dei tassi di interesse sugli investimenti, mentre per le famiglie ciò può alterare il consumo di beni durevoli. Inoltre, gli effetti ricchezza (valutazioni inferiori delle attività dovute a tassi di interesse più elevati) riducono la propensione al consumo delle famiglie.
4. Canale bancario: tassi d’interesse più elevati tendono ad essere associati a margini di interesse netti più elevati delle banche, aumentando così i profitti bancari. I tassi d’interesse possono anche influenzare le condizioni di finanziamento delle banche, poiché tassi di deposito più elevati possono aumentare l’offerta di depositi. Maggiori profitti bancari e ampi depositi possono aumentare la capacità di prestito delle banche. Inoltre:

• durante il ciclo di rialzi di tasso post-pandemia, la trasmissione è stata eterogenea tra settori, tipologie di prestiti e depositi e paesi
• la trasmissione è stata più debole questa volta (ciclo 2022-2023) rispetto al precedente ciclo di tightening (dicembre 2005-luglio 2008), tranne che per i tassi sui prestiti alle Non Financial Corporate (NFC)
• la minore concorrenza bancaria, gli ampi depositi delle famiglie e delle NFC e l’elevata liquidità bancaria sono stati talvolta associati a una trasmissione al tasso medio di deposito più bassa
• la trasmissione ai tassi dei mutui esistenti si è indebolita nel tempo con l’aumento della quota dei mutui a tasso fisso, con effetti eterogenei tra i paesi

Utilizzando l’analisi di regressione, gli autori hanno ravvisato alcune prove che la maggiore concentrazione del settore finanziario, il volume dei depositi rispetto ai prestiti e la liquidità hanno contribuito a una debole trasmissione delle politiche monetarie BCE ai tassi di deposito. Infine, hanno evidenziato che la trasmissione al tasso d’interesse dei mutui esistenti può avere implicazioni potenzialmente molto diverse a seconda del volume del debito ipotecario aggregato.

Il ciclo di tightening post pandemia appare ormai evidentemente alle spalle, BCE, dopo il taglio di 25 basis point del 6 giugno 2024 ha chiaramente comunicato che intende ancora ridurre i tassi se e solo se le condizioni macroeconomiche (in particolare il livello d’inflazione) lo consentiranno; tuttavia, la politica monetaria permane tuttora restrittiva. Occorre valutare numerose variabili che influenzerebbero il Net Interest Income (NII) bancario; senza pretesa di esaustività  elenchiamone alcune:

• reattività dei depositi (deposit beta) a eventuali tagli sui tassi passivi accordati ai depositanti
concorrenza sui depositi e sui crediti tra banche
• evoluzione domanda di crediti da imprese non finanziarie (NFC) e saggi di default
bassa elasticità-maggior rigidità agli easing BCE dei tassi sul credito (condizioni finanziarie)
• più rapida trasmissione easing BCE in termini di riduzione tassi sui depositi
gap temporale tra implementazione politiche monetarie BCE e trasmissione sui tassi bancari

Premesso che le attese di molti esperti si sono modificate nel corso dell’anno da 3 a forse uno o due tagli di tasso ufficiale BCE nel 2024, è  probabile che l’effetto ‘passthrough’ sia sui tassi attivi sia sui tassi passivi bancari di un eventuale ciclo di ribassi di tassi ufficiali, sarà diluito nel tempo e la redditività in termini di NII di molte banche europee  sarà comunque preservata per un periodo prolungato .

*“i contenuti sono riferibili unicamente all’autore ed esprimono la sua personale opinione al 24/06/2024, non costituiscono alcuna raccomandazione d’investimento e non impegnano le società e istituzioni di appartenenza”

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RIFERIMENTI

Monetary Policy Pass-Through to Interest Rates: Stylized Facts from 30 European Countries, IMF, January 2024

https://www.imf.org/en/Publications/WP/Issues/2024/01/12/Monetary-Policy-Pass-Through-to-Interest-Rates-Stylized-Facts-from-30-European-Countries-543715

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