‘La Banca del futuro’: Giorgio Cavazzoli e Gaetano Perilli, ‘La tutela del cliente’ – Aprile 2023
I soci si sono dati appuntamento l’11 marzo 2023 presso la prestigiosa location ‘Spazio Chiossetto’ a Milano. L’evento dedicato ai soci, ha avuto la specifica proposta di individuare quali saranno i nuovi ruoli e gli ambiti in cui si muoverà la banca nel prossimo futuro.
Nell’ambito dell’evento, proponiamo il quarto intervento a dibattito congiunto sul tema ‘La tutela del cliente’, che ha visto relatori Giorgio Cavazzoli, Chief Financial Officer presso Assicuratrice Milanese e Gaetano Perilli, Group Head Anti Money Laundering & Investigation di Banca Finint.
Giorgio Cavazzoli
L’obiettivo dell’intervento non era quello di “enucleare” la normativa MIFID e le novità della MIFID II, bensì era quello di consentire ai convenuti di cogliere gli aspetti non solo “legali” ma che sostanziali della normativa. La “tutela” del cliente che pone in essere un investimento e di conseguenza la corretta “profilatura” degli investitori tramite una comprensione delle varie domande del questionario MIFID ha permesso ai convegnisti di comprendere meglio la complessa ed articolata questione MIFID.
Gaetano Perilli
La ESG stimola deontologicamente ma anche operativamente tutte le funzioni di controllo e il change è soprattutto culturale. Il Codice di condotta, la Global Policy sulla lotta alla corruzione e le relative Regole operative del Gruppo, la Whistleblowing Policy e la Policy Antiriciclaggio (AML) e Lotta al finanziamento del terrorismo (CTF) si ispirano ad accordi, linee guida e standard internazionali (inclusi i Performance Standard dell’International Finance Corporation, le linee guida in materia di ambiente, salute e sicurezza della Banca Mondiale e i principi dello UN Global Compact), nonché ad altre prassi ampiamente adottate da settori specifici. Il modello di presidio dei rischi di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo gioca un ruolo prezioso per l’azienda nel garantire un ambiente ESG compliant. La consapevolezza che anche le attività immobiliari possono essere strumento di operazioni illecite è sicuramente molto diffusa e il settore del real estate non è sufficientemente organizzato per fronteggiare i rischi di riciclaggio, il livello delle segnalazioni di operazioni sospette non è soddisfacente; i controlli carenti per l’inadeguatezza delle informazioni disponibili. In questo mercato, gli intermediari finanziari hanno un ruolo sia attivo sia passivo. Occorre un cambio o meglio una integrazione “di prospettiva”: in passato l’obiettivo di fondo da tener presente era quello di fronteggiare il rischio di un coinvolgimento della banca, anche inconsapevole, in attività illecite, d’ora in poi l’incentivo nel predisporre strumenti interni a fini di antiriciclaggio sarà quello di poter usufruire sul mercato di una reputazione elevata in termini di legalità e, quindi, di affidabilità, coerentemente con il nuovo clima originato dall’affermazione dei principi ESG.