di Ivo Invernizzi

La Banca Centrale Europea (BCE) il 12 gennaio 2021 ha pubblicato la guida finale  che delinea il suo approccio di vigilanza al consolidamento nel settore bancario in Europa, un consolidamento tipicamente ottenuto mediante fusioni e acquisizioni. Ricordiamo che tale guida è stata posta in pubblica consultazione agli operatori dell’industria bancaria in ottobre 2020.

La guida chiarisce i seguenti punti chiave:

1. La BCE non penalizzerà i piani di integrazione credibili fissando requisiti patrimoniali di secondo pilastro più elevati.
2.  Ci si aspetta che le banche non paghino dividendi da badwill (o differenze di fusione) fino a quando la sostenibilità del modello di business della nuova realtà derivante dalla fusione non sarà stata stabilita saldamente.
3.  La BCE si aspetta che l’acquirente in un’operazione di aggregazione tragga vantaggio da un prezzo di acquisto relativamente basso per aumentare la sostenibilità;
4.  La BCE accetterà l’uso temporaneo dei modelli interni esistenti, soggetto a un rigoroso piano di roll-out.
5. La BCE incoraggia le parti che prendono in considerazione il consolidamento a impegnarsi tempestivamente con le Autorità di Vigilanza. Ciò le consentirà di fornire un feedback preliminare su tali progetti.

 Secondo noi di AnalisiBanka, degli aspetti chiave su delineati, un elemento fondamentale consiste nella raccomandazione a non distribuire differenze di fusione in forma di dividendi cash, ciò proprio a tuteladell’integrità del patrimonio della nuova banca che nasce da una aggregazione tra istituti bancari con dimensioni e con formule di business anche differenti tra loro, salvaguardandone gli interessi degli stakeholders.

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