di Ivo Invernizzi
È possibile esportare il modello statunitense di gestione delle risoluzioni bancarie affidato alla FDIC (Federal Deposit Insurance Corporation) anche nel caso d‘insolvenza delle banche europee? Certamente sì, pur tenendo nella dovuta considerazione le peculiarità del contesto europeo, caratterizzato – a differenza di quello americano – da frammentarietà regolamentare e istituzionale. È una delle tesi sostenute nell’interessante paper della prestigiosa rassegna di studi ‘Questioni di Economia e Finanza’, ‘The EU bank insolvency framework: could less be more?’ degli autori Dott. Giovanni Majnoni, Dott.Gabriele Bernardini, Dott. Andrea Dal Santo, CFA e Dott. Maurizio Trapanese, pubblicato il 10 febbraio 2021 sul portale di Banca d’Italia. Gli autori conducono il lettore con chiarezza espositiva, spirito critico e intento propositivo, a valutare attentamente i benefici dell’applicazione al sistema bancario europeo del modello di risoluzione statunitense, basato sul principio del ‘Least Cost Test’, la cui caratteristica saliente è massimizzare l’efficienza degli strumenti di risoluzione, minimizzandone il costo a carico contribuente. Senza pretesa di esaustività, evidenziamo di seguito alcuni tra i punti trattati nello studio, lasciando al lettore l’approfondimento dei dettagli.
‘Il quadro dell’Unione Bancaria (BU) Europea per la gestione delle crisi bancarie ha almeno quattro criteri, tre espliciti (presenza di interesse pubblico, presenza di finanziamenti pubblici, rispetto del limite finanziario) e uno “implicito” (la dimensione della banca ) – mentre la FDIC ne ha solo uno: il Least Cost Test (LCT). In Europa, è necessario il coordinamento di diverse Autorità: il Single Resolution Board (SRB), l’Autorità nazionale di risoluzione (ANR), il sistema nazionale di garanzia dei depositi (Deposit Guarantee Scheme) presente in ciascun paese dell’Unione e alcune istituzioni europee quali la Commissione UE, il Consiglio UE e il Governo. Negli Stati Uniti il coordinamento con le autorità di rilascio delle licenze bancarie è centralizzato mediante la FDIC. A fini di risoluzione, il principio di Least Cost Test (letteralmente ‘test del costo minimo’) applicato dalla FDIC è ben allineato con l’obiettivo dell’UE di protezione dei contribuenti dal “ciclo del destino” banca-sovrano. In Europa, l’“Insolvenza” e la ‘”liquidazione” bancaria sono processi distinti. Negli Stati Uniti, sia la “risoluzione” sia la “liquidazione” sono incluse in un unico quadro d’insolvenza. La FDIC ha tre funzioni: 1. regolamentazione e vigilanza bancaria; 2. gestione del fondo di assicurazione dei depositi; 3. risoluzione e amministrazione controllata degli Istituti di Deposito Assicurati in dissesto.
E’ opportuno ricordare che, tra i tre pillars dell’Unione Bancaria Europea, seppure più volte invocato a gran voce dagli addetti ai lavori, il terzo pilastro – ovvero un sistema europeo di assicurazione dei depositi unico e integrato – ancora non esiste (il celebre ‘EDIS’ o European Deposit Insurance Scheme). Negli States invece c’è da tempo e è gestito dalla FDIC.
Con riferimento alla gestione dei dissesti bancari, due sono i principali strumenti d’intervento: la liquidazione e la risoluzione mediante acquisto e assunzione (Purchase and Acquisition). La maggiore efficienza in termini di costi della Purchase and Acquisition rispetto alla liquidazione pura è basata su due pilastri chiave del metodo americano di risoluzione:
- Azione Correttiva Rapida (Prompt Corrective Action o PCA).
- Least Cost Test o LCT.
Per quanto attiene l’Azione Correttiva Rapida (PCA), l’introduzione di una procedura strutturata di rating bancario ha contribuito ad anticipare l’individuazione delle banche fragili (una sorta di ‘early warning’). Con riferimento al Least Cost Test, si tratta un metodo di analisi ‘costi-benefici’ che impone alla FDIC di confrontare il costo di liquidazione dell’istituto bancario in dissesto con il costo delle offerte ricevute da altre istituzioni interessate all’acquisto a valore di realizzo. Principio di convenienza economica questo, che certamente tutela gli interessi dei contribuenti, cercando di non gravarli integralmente del fardello dei costi d’insolvenza bancaria.
In sintesi, tre sono le caratteristiche distintive delle attuali procedure FDIC
- affidamento al Least Cost Test;
- maggiore flessibilità di scelta tra il pagamento del deposito e le procedure P&A per tutte le banche;
- concentrazione dell’assicurazione dei depositi e dell’autorità di risoluzione su una sola struttura: la FDIC.
Tre sono i passaggi chiave che definiscono una sequenza logica verso l’obiettivo su indicato:
- Adozione di un ‘single rulebook’.
- Funzionamento del Least Cost Test.
- Integrazione dell’autorità di risoluzione delle crisi bancarie.
In conclusione, secondo il parere degli autori, l’adozione anche in Europa come negli States, del Least Cost Test potrebbe operare come un forte incentivo verso il processo d’integrazione dell’Unione Bancaria.