Di Ivo Invernizzi
Il tasso di copertura dei crediti in sofferenza guarda alla capacità delle banche di assorbire le perdite future derivanti dalla parte di asset bancari di qualità inferiore. Più alto è il rapporto di copertura, meglio saranno preparate le banche di un paese a fronteggiare i problemi derivanti dagli asset deteriorati. Nel primo trimestre 2020 in alcuni paesi come il Regno Unito, circa l’1% dei crediti era in sofferenza (NPL), mentre i sistemi bancari di paesi meno stabili dal punto di vista economico come la Grecia hanno visto i crediti deteriorati raggiungere livelli preoccupanti. Il rapporto di copertura dei crediti deteriorati medio in Unione Europea si è attestato al 44,7% (questo è il Dato EBA al 31 dicembre 2019 EU Wide Transparency Exercise). Nel primo trimestre 2020 l’indicatore risultava caratterizzato da valori eterogenei nei differenti paesi. In tal senso, in Germania il rapporto si attestava al 39,2%, in Francia al 50,8%, in Italia al 53,8%, con punta minima in Olanda al 25,7%. È molto probabile che nel 2021 la posizione patrimoniale delle banche dell’UE si indebolisca a causa del COVID-19: gli accantonamenti di quest’anno dovranno assolutamente tenere in considerazione tale fattore. Il previsto deterioramento della qualità degli attivi dovrebbe vedere un aumento delle attività ponderate per il rischio di credito (RWA Risk Weighted Assets) in tutta Europa. Accontamenti adeguati per perdite su crediti, e quindi rapporti di copertura elevati, per un dato livello di NPL, migliorano la sicurezza e la solidità delle banche proteggendo il capitale bancario quando si materializzassero le perdite. In particolare, tali voci di conto economico sono una posta contabile “contro-attività”, che riduce il valore nominale dei crediti dell’importo che la banca si aspetta di perdere quando una parte di tali crediti non viene rimborsata. Costruendo rapporti di copertura adeguati, le banche proteggono il loro capitale e preservano la loro capacità di fornire credito all’economia. Secondo l’ultimo rapporto EBA, tra le prime venti banche europee in termini di coverage ratio risultavano esserci ben 4 prestigiosi marchi bancari italiani.