JACKSON HOLE 2021: L’INIZIO DEL TAPERING?

A cura di Fabio Caruso

Si celebra in questi giorni, nel Wyoming appena fuori il Parco di Yellostone, seppure on line e non in presenza, la riunione “virtuale” dei più importanti banchieri centrali del mondo, che discutono e si confrontano sulle più importanti politiche monetarie da applicare e sulle loro conseguenti implicazioni.

Nel momento in cui scriviamo le Borse hanno già assunto e stanno scontando una posizione attendista se non ribassista, in attesa di capire bene cosa uscirà dal consueto simposio annuale che quest’anno punta il suo focus su un tema più che mai impegnativo: ”Politica macroeconomica in un’economia irregolare”.

Il padrone di casa Jerome Powell è chiamato ad una prova di coerenza, a non dare seguito a quelle voci che, vedendo un miglioramento strutturale dell’economia U.S.A., chiedono da subito un rialzo dei tassi ed un immediato avvio del c.d. tapering, per un ritorno ad una normalità monetaria dopo anni di iper stimoli. Ancora recentemente la Fed non pare tuttavia aver mostrato alcun interesse né ad un rialzo dei tassi per raffreddare il principio di surriscaldamento dei parametri economici né ad una riduzione dei sostegni portati avanti negli anni attraverso i vari round di quantitative easing, e tutto questo nonostante una ripresa del mercato del lavoro ed un posizionamento dell’inflazione al di sopra del target che la Fed è chiamata a presidiare (non oltre il 2%). Insomma per l’economia dello zio Sam c’è ancora tanta strada da fare, in attesa di capire dove si andrà a parare con la pandemia da Covid 19 purtroppo tutt’altro che sconfitta.

Chi invece ha le idee chiare al riguardo è l’omologa di Powell al di qua dell’Atlantico, Mrs Christine Lagarde, che è fermamente intenzionata a continuare il suo sostegno all’economia con massicci acquisti di titoli come fatto finora e costo del denaro ancorato più che mai allo zero, seppure anche in Europa i segnali di un ritorno alla normalità siano oramai percepiti come strutturali ed acquisiti.

Insomma, ad avviso di chi scrive, il rischio anche dopo il meeting di Jackson Hole è quello di molto rumore per nulla, con le due principali Banche centrali del globo probabilmente ancora schierate fianco a fianco nel loro ruolo di sostenitrici di ultima istanza alle rispettive economie, ancora balbettanti a causa delle famigerate varianti della pandemia da Covid 19.

Per un deciso avvio del tapering occorrerà attendere quantomeno la fine dell’anno se non i primi mesi del 2022.

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