di Ivo Invernizzi
In questi giorni sulle principali testate finanziarie si fa un gran parlare del colosso immobiliare cinese Evergrande , la cui crisi di liquidità ha diffuso il panico sui mercati finanziari. Evergrande ha oltre 300 miliardi di dollari di debito a bilancio, e sta affrontando una crisi di cassa senza precedenti. La società ha ingaggiato ben due boutique finanziarie al fine di studiare la ristrutturazione della propria impalcatura debitoria. Gli esperti osservano purtroppo una posizione di cassa netta instabile ridotta a causa dell’espansione aggressiva mediante leva finanziaria. Passando all’analisi specifica degli indicatori di liquidità a bilancio, il cash ratio ovvero totale di cassa/debito a breve termine è stato inferiore all’unità dal 2017 in poi, attestandosi a 0.5 circa al 31 dicembre 2020 (cassa totale 2020 158 miliardi di renmimbi contro 335 miliardi di passività correnti di tipo ‘cashable’ costituite da prestiti a breve termine e un totale passività correnti pari a 1.507,53 miliardi di Renmimbi). Si evidenzia inoltre che le misure restrittive sul credito introdotte recentemente nella legislazione cinese hanno esacerbato la crisi di liquidità del colosso immobiliare.
1. La struttura finanziaria di Evergrande
Se osserviamo con attenzione la struttura finanziaria di Evergrande, la stampa ha riportato che le passività totali della società al 30 giugno 2021 ammontavano a 1.966,5 miliardi di Renminbi (circa 259 miliardi di euro), ovvero 300 miliardi di dollari. I debiti totali includevano finanziamenti commerciali e altri debiti, debiti contrattuali (che si riferisce all’importo che viene pagato dai privati per le case ancora in costruzione) e debiti di natura tributaria verso l’amministrazione cinese come da annuncio preliminare sui risultati del primo semestre 2021, la nota 23 al bilancio 2020 riporta un saldo tra imposte differite attive (Deferred Tax Assets o DTA) e imposte differite passive (Deferred Tax Liabilities DTL) al 31.12 era pari a 47,199 miliardi di Renmimbi. Nel bilancio al 31 dicembre 2020 (sempre Nota 23 della relazione al bilancio), le passività totali (finanziarie e commerciali) contratte da Evergrande ammontavano a 1516,41 miliardi di Yuan delle quali 716,532 miliardi di Yuan per debiti di finanziamento (verso banche, istituzioni finanziarie, bond emessi etc.) e debiti commerciali di funzionamento e diversi (fornitori, dipendenti, imposte etc) per 799,209 miliardi di yuan. Se ci soffermiamo sul costo medio dei debiti finanziari dei su citati 716,532 miliardi, ben 506,524 miliardi maturano a un costo medio per interessi del 9.52% (sempre nota 23 al bilancio) e di esse ben 420,581 miliardi erano debiti bancari. Per quanto riguarda i bond nei portafogli degli investitori, Evergrande su un totale (bilancio 2020) di bond emessi pari a 62,5 miliardi di Yuan ha un totale di 19,2 miliardi di dollari di titoli obbligazionari offshore circolanti e scambiate sui mercati per lungo tempo. È opportuno ricordare che, Evergrande è uno dei maggiori emittenti obbligazionari nei mercati emergenti.
2. I pericoli per le banche e non solo
I finanziamenti bancari detenuti tra le passività di Stato Patrimoniale sono riconducibili a circa 128 banche e a più di 121 istituzioni finanziarie non bancarie. Soffermandoci sulla pericolosità per il sistema bancario cinese, rileviamo che circa il 40.7% degli impieghi del sistema bancario alla fine del 2020 era direttamente o indirettamente associato al settore immobiliare. Gli esperti hanno parlato di un possibile effetto contagio nel settore bancario. Dal rapporto sui NPL “real estate” si stima che circa 5 trilioni di yuan costituiscono gli NPL di natura immobiliare quindi il 7% dei crediti deteriorati totali di sistema, ma questi sono stati coperti quasi totalmente mediante stralcio e accantonamenti per perdite su crediti , pertanto si può concludere che la maggior parte dell’esposizione al rischio di credito del sistema bancario cinese sembra non derivare dal settore immobiliare. Gran parte delle banche cinesi al 30 giugno 2021 avevano una esposizione del 27,6% a società edili o di real estate costituita da finanziamenti ipotecari. Secondo alcuni studi specifici sui crediti garantiti da bond emessi da società immobiliari, molte banche cinesi avevano ridotto il rapporto tra credito e valore della garanzia (Loan To Value ratio) per i bond in dollari emessi da società edili o immobiliari cinesi, soprattutto per quelli emessi con rating singola B e come già detto, a inizio 2021 la legislazione cinese ha introdotto importanti limitazioni al credito immobiliare. Infine, Evergrande purtroppo ha reperito funding sul mercato bancario ombra (shadow banking) mediante trust, prodotti di gestione patrimoniale destinati al retail e agli istituzionali (spesso sottoscritti dagli stessi dipendenti di Evergrande attualmente in protesta per recuperare il loro denaro) e carta commerciale. Purtroppo, circa 40 miliardi di Renmimbi, equivalenti a circa 6 miliardi di dollari, di prodotti di gestione patrimoniale sono venuti a scadenza e Evergrande non è stata in grado finora di rimborsarne i detentori.
3. Ristrutturazione e intervento della banca centrale
Secondo noi di AnalisiBanka i regolatori potrebbero prendere tempo per digerire il problema degli NPL di Evergrande ad esempio, inducendo le banche a non togliere immediatamente le linee di credito ed estendere la scadenza del pagamento degli interessi mediante moratorie. Evergrande potrebbe liquidare gli asset di valore, cercherà investitori strategici e negozierà la ristrutturazione del debito. Presumibilmente il governo cinese potrebbe utilizzare tutte le misure disponibili al fine di impedire a Evergrande di innescare una crisi finanziaria sistemica. Si noti che la People Bank Of China ha iniettato 90 miliardi di Renmimbi nel sistema finanziario cinese il 14 settembre 2021 e altri 90 miliardi in una tranche successiva utilizzando strutture reverse repo a 7 e 14 giorni al fine di espandere la liquidità.
4. Rischio sistemico scongiurato: per il momento
Le autorità cinesi chiedono ai governi locali di prepararsi per un potenziale crack di Evergrande Group, secondo funzionari familiari al tema, al momento attuale il governo cinese starebbe veicolando un messaggio di riluttanza a qualsiasi bail-out con intervento diretto dello Stato. La crisi di Evergrande e il suo impatto in termini di ‘contagio’ presentano un potenziale (attenzione potenziale, non effettivo) rischio sistemico per il sistema finanziario cinese, considerando l’effetto domino restrittivo al credito bancario immobiliare esteso ad altre aziende del settore real estate, secondo alcuni esperti tuttavia, è molto improbabile vedere una crisi in stile ‘nuova Lehman’ o forse un nuovo Hedge Fund Long Term Capital Management, attendiamo con cautela e senza panico e vedremo.