Riportiamo di seguito le valutazioni dell’agenzia di rating Moodys sullo stato di salute del settore bancario europeo nel 2020 con particolare attenzione agli accantonamenti per perdite su crediti, al capitale, alle attese sul PIL e all’evoluzione qualitativa del portafoglio crediti.
Gli accantonamenti per perdite su crediti: finora le banche europee hanno resistito bene alle ricadute iniziali della pandemia da coronavirus, beneficiando di capitali e liquidità aggiuntivi accumulati dopo la crisi finanziaria del 2008. Tuttavia, gli accantonamenti per perdite su crediti misurati presso un campione di 23 grandi banche europee sono aumentati ulteriormente nel secondo trimestre dell’anno rispetto ai livelli elevati del primo trimestre. Anche la previsione media per gli oneri di accantonamento per l’intero anno è aumentata, sebbene variasse ampiamente da paese a paese e rimanesse ancora al di sotto dei picchi raggiunti all’indomani della crisi finanziaria del 2008. Gli accantonamenti sono aumentati in misura diversa a seconda della banca e del paese in cui la stessa ha sede legale, influenzati dai livelli iniziali del 2019, dalle disposizioni previsionali del 2020, dalle esposizioni verso i settori più colpiti dalla pandemia e dal giudizio del management bancario. In media, le indicazioni sull’accantonamento per perdite su crediti per l’intero anno riportate nel secondo trimestre 2020 sono state superiori rispetto a tre mesi prima. L’aspettativa rimane significativamente al di sotto del picco medio degli accantonamenti osservato durante la crisi finanziaria del 2008.
Il capitale Il 24 giugno 2020 l’Unione Europea ha adottato nuove regole (Capital Regulation Requirement 2 o “quick fix”), volte a proteggere il patrimonio di migliore qualità CET1 delle banche al fine di far fronte alla pandemia. Gli esperti di Moodys attendono che questa nuova regolamentazione fornisca un vantaggio materiale per i coefficienti CET1 segnalati dalle banche, sebbene non aumenti la capacità di assorbimento delle perdite economiche e tale effetto sarà probabilmente di breve durata con il peggioramento dell’impatto dovuto alla contrazione economica.
Le attese sul PIL Europeo delle Banche. il principio contabile IFRS 9 richiede alle banche di stimare le perdite attese valutando una serie di possibili scenari economici. Leggendo le trimestrali di giugno 2020, le banche si aspettavano una contrazione del prodotto interno lordo maggiore nel 2020 (-8,4% nel secondo trimestre come media aggregata delle previsioni delle banche rispetto al -6,7% previsto nel primo trimestre), seguita da una ripresa leggermente più forte nel 2021 (previsione del 5,6% contro il 5,4% in nel primo trimestre). Alcune delle banche con commissioni inferiori rispetto alle concorrenti potrebbero recuperare redditività, sebbene questa prospettiva dipenda dal ritmo della ripresa economica e dall’efficacia del sostegno del governo.
L’evoluzione dei crediti in fasi: la crisi pandemica ha esacerbato il peggioramento nella classificazione dei crediti presso ciascuna banca. I volumi di crediti trasferiti dalla fase 1 (in bonis) alla fase 2 (prestiti con deterioramento del credito UTP) sono dipesi dal trattamento riservato da ciascuna banca alle modifiche dei crediti e dall’entità del sostegno fornito dal governo a garanzia del credito in ciascun paese, intervento che ha ritardato le insolvenze della clientela. I crediti in fase 3 (NPL) sono rimasti sostanzialmente stabili poiché le insolvenze non hanno ancora ripreso.