Di Ivo Invernizzi
In occasione di un’intervista rilasciata a un noto quotidiano finanziario internazionale il 3 dicembre 2020, il Presidente del Supervisory Board della BCE, Dr.Andrea Enria, ha dichiarato il suo intendimento di inoltrare apposita lettera agli amministratori delegati delle principali Banche europee, contenente raccomandazione mirata a quantificare correttamente il loro credit risk e quindi, nella pratica, un idoneo livello di accantonamenti per svalutazioni crediti. La tematica si propone in concomitanza al corretto assessment dell’incidenza dei crediti deteriorati sui bilanci. Si tratta di un elemento importante, perché l’adozione di un sano metodo di determinazione del rischio credito e il suo ‘grado di prudenzialità’, sarà uno dei fattori in funzione dei quali si potrà capire l’ impatto di tale rischio sul patrimonio bancario, anche alla luce dell’importante ruolo svolto dalle moratorie sui crediti e dalle garanzie statali introdotti nel 2020 in seguito alla pandemia. BCE potrà valutare se le Banche nel 2021 possano aver raggiunto un livello di patrimonializzazione adeguato alla rimozione del divieto alla distribuzione dei dividendi da titoli azionari bancari e dei buyback (divieto che dovrebbe ‘restituire’ alle banche un rafforzamento patrimoniale di circa 30 miliardi di euro entro il 2021), sugli utili netti 2020, che, lo ricordiamo, al momento è valido fino a fine 2021. L’alto funzionario, ha inoltre evidenziato che, a seguito dell’aumento dei flussi di NPL, che – lo aggiungiamo noi – molto probabilmente saranno una delle questioni chiave per i bilanci bancari 2021, il rischio default per alcune banche che non abbiano implementato una sana e prudente politica di accantonamenti è tuttaltro che remoto. Noi di AnalisiBanka condividiamo integralmente il warning indicato dal Dr. Enria, auspicando una piena tutela conservazione e rafforzamento dei patrimoni dei principali player europei del mondo del credito, in primis le banche nostrane.