Di Ivo Invernizzi
Diamo una rapida occhiata ai principali ratio e alle poste di bilancio aggregate del sistema bancario americano, osservando i dati relativi al terzo trimestre 2020 e aggiornati dalla FED di Saint Louis al 10 dicembre 2020.
Il ratio reddituale ROE medio aggregato (utili netti totali a numeratore/su Equity medio a denominatore) di tutte le banche americane nel terzo trimestre 2020 si è attestato al 5.31% da confrontarsi col 3.21% e 11.67% rispettivamente del secondo trimestre 2020 e del terzo trimestre 2019. Il dato medio di lungo di termine era pari all’11.15%; si può in tal senso dedurre l’evidente riduzione nella profittabilita’ netta dell’attività bancaria.
Il margine d’interesse (Net Interest Margin o NIM) in formato percentuale, nel terzo trimestre 2020 è risultato abbastanza stabile (2.80% versus 2.89% dato secondo trimestre 2020). Il ROA o redditività dell’attivo (Return on average assets) si è attestato a 0.56% in netto calo se confrontato con il 1.33% del terzo trimestre 2019. Il fondo svalutazione crediti (loan loss reserve) aggregato rapportato ai crediti totali si è attestato al 2.22% quasi raddoppiando rispetto al dato del terzo trimestre 2019 (1.18%) a testimoniare i maggiori accantonamenti dovuti all’effetto pandemia da Covid-19. Gli NPL rapportati ai crediti totali si sono attestati all’1.06%. Stabile è stato il grado di patrimonializzazione aggregato delle banche (2031 miliardi di dollari verso 1948 miliardi di dollari, quest’ultimo il dato relativo al terzo trimestre 2019). Colpisce il netto calo negli utili netti, praticamente dimezzati se confrontati al dato del terzo trimestre 2019 (78,86 miliardi di dollari verso 165,74 miliardi di dollari), variazione questa da valutare alla luce del delta sugli interessi attivi netti di soli – 16.3 milardi di dollari (che passano da 378,299 a 362,582 miliardi di dollari), dalla quale si potrebbe evincere una evidente riduzione oltre che del margine d’interesse, soprattutto delle altre componenti non ordinarie o ‘extra’ gestione caratteristica operativa (ad es. le commissioni nette) che rientrano nel reddito della banca. Da segnalare anche l’aumento all’interno degli attivi finanziari dei titoli contabilizzati in categoria Held To Maturity (HTM) e Costo Ammortizzato (AC o Amortized Cost) che passano da 3500 miliardi circa a 4175 miliardi circa da un trimestre all’altro, quasi a voler segnalare l’intendimento delle banche americane di aumentare i titoli detenuti fino alla naturale scadenza nei loro attivi finanziari al fine di ridurre i rischi di erosione delle riserve patrimoniali (se i titoli fossero al contrario classificati in categoria AFS) e degli utili derivanti da indesiderate minusvalenze dovute alle oscillazioni a ribasso delle quotazioni sui mercati obbligazionari. Gli assets finanziari classificati in categoria ‘trading’ (Held For Trading HFT, o per dirla alla europea FVTPLT) restano a prima vista stabili rispetto al dato del secondo trimestre 2019 ( costanti a 19700 miliardi circa). In sintesi, noi di AnalisiBanka ci permettiamo di trarre queste quattro semplici conclusioni dai numeri su enucleati. I bilanci delle banche americane, nel terzo trimestre 2020, se confrontati con medesimo dato del secondo trimestre 2020, hanno rivelato:
– riduzione evidente della redditività netta e del ROE;
– lieve calo nella marginalità da interessi;
– aumento degli accantonamenti per svalutazioni crediti;
– stabilità del grado di patrimonializzazione.