Banche Stress Test Climatico – Gennaio 2022
autore Marco Ferfoglia
1. Intervento della BCE
Anche il settore bancario si interroga in modo concreto sulla consistenza ed i rischi derivanti dalle variabili climatiche. Per questa ragione la Banca centrale europea ha proposto una prova di stress di vigilanza sul rischio climatico, al fine di valutare il grado di preparazione delle banche europee nell’affrontare gli shock economici e finanziari derivanti dagli eventi climatici.
L’esercizio verrà condotto nel primo semestre del 2022, al termine del quale la BCE pubblicherà i relativi risultati. Pertanto, già partire dal marzo 2022 le banche sottoporranno alla valutazione della BCE i propri modelli per la prova di stress sul rischio climatico.
2. Prova di Stress Test
L’approccio della vigilanza europea non mira a promuovere o bocciare le banche, né darà implicazioni dirette per i loro livelli patrimoniali. La prova di stress costituisce un esercizio conoscitivo sia per le banche che per i responsabili della vigilanza e si prefigge di individuare le vulnerabilità, le migliori prassi per affrontare in modo opportuno e le sfide che le banche potranno fronteggiare nella gestione del rischio climatico.
L’esercizio proposto si compone di tre moduli distinti:
- Questionario sulle capacità delle banche nel campo delle prove di stress a fronte del rischio climatico.
- Analisi comparativa fra enti bancari similari, per valutare la sostenibilità dei modelli imprenditoriali e l’esposizione a imprese caratterizzate da un’elevata intensità di emissioni.
- Prova di stress di tipo bottom-up, per assicurare la proporzionalità dell’esercizio. Pertanto, alle “banche minori” non sarà chiesto di fornire le proiezioni della prova di stress.
La prova si focalizza su classi di attività specifiche esposte al rischio climatico piuttosto che sui bilanci complessivi delle banche. Riguarda le esposizioni e le fonti di reddito più vulnerabili al rischio climatico e combina le proiezioni tradizionali sulle perdite con nuove raccolte di dati qualitativi. Gli scenari macro-finanziari ai quali si farà ricorso sono basati su quelli predisposti dal Network of Central Banks and Supervisors for Greening the Financial System. Questi riflettono le possibili politiche climatiche future e valutano sia i rischi fisici, quali calore estremo, siccità e inondazioni, sia i rischi di breve e lungo termine derivanti dalla transizione a un’economia più verde.
3. Confronto tra BCE e le singole Banche
A seguito delle evidenze emerse, i responsabili della BCE si confronteranno quindi con le singole banche, forniranno i propri riscontri, assicurando l’equità e la coerenza degli esiti. I risultati saranno coordinati ai fini del processo di revisione e valutazione prudenziale (Supervisory Review and Evaluation Process, SREP) da un punto di vista qualitativo. Pertanto, la prova di stress potrebbe avere un impatto indiretto sui requisiti di secondo pilastro tramite i punteggi dello SREP, senza però comportare un effetto patrimoniale diretto mediante gli orientamenti di secondo pilastro.
4.Richio climatico e il sitema bancario italiano
Dopo qualche annotazione teorica andiamo ad effettuare qualche osservazione di carattere pratico che coinvolge da vicino il sistema bancario italiano. Vista la particolare conformazione della nostra penisola che si sviluppa geograficamente in modo latitudinale questa subisce con una certa frequenza eventi climatici estremi, in relazione ai mutamenti del clima, nonché al degrado ambientale, ossia inquinamento atmosferico, dell’acqua e del suolo, stress idrico, perdita di biodiversità e deforestazione.
In particolare, la memoria mi porta a ricordare alcuni eventi catastrofali riferiti al:
- Terremoto in Emilia-Romagna del 2012, questo evento ha influenzato in qualche misura la BPER Banca.
- Importanti fenomeni alluvionali che con una certa frequenza colpiscono la Regione Liguria, si ricorda che la banca più radicata in questo territorio è la Carige.