Le prospettive per le banche europee nel 2025 – Ottobre 2024
di Ivo Invernizzi*
Desideriamo portare all’attenzione del lettore, un breve articolo pubblicato sulla rivista Inforbanca, i cui autori sono esponenti EBA, che ben mette in luce forze e debolezze del settore bancario europeo. Secondo gli analisti autori del contributo, il settore bancario in Unione Europea ha registrato buoni risultati negli ultimi trimestri con forte capitale e liquidità e alti livelli di redditività a seguito del ciclo di aumento dei tassi di interesse delle banche centrali cui si è assistito fino ad alcuni mesi fa.
Vi sono tuttavia segnali che il margine d’interesse (NII) potrebbe aver raggiunto il suo picco. Tra essi:
- le banche europee prevedono che lo spread tra tassi accordati sui depositi delle famiglie e delle società non finanziarie (SNF) e crediti concessi a retail e aziende rimarrà pressoché invariato nel 2024.
- le banche tendono ad essere più ottimiste riguardo alla crescita dei crediti
- sussiste un potenziale aumento del costo del rischio così come un aumento delle spese operative, ad esempio a causa degli aumenti salariali del personale a seguito di periodi di elevata inflazione.
- Le fusioni e acquisizioni potrebbero anche essere un driver per affrontare le sfide legate alla redditività, sia a livello nazionale sia transfrontaliero nel continente europeo.
- Le prospettive per la qualità degli attivi tendono ad essere piuttosto modeste, anche se partono da un livello basso rispetto al passato (l’NPL ratio a dicembre 2014 era del 6,5% sulla base dei dati EBA).
- Le banche sono più preoccupate per le esposizioni alle piccole e medie imprese (PMI) e agli immobili commerciali (CRE). Tuttavia, le esposizioni CRE non sono rilevanti per la maggior parte delle banche.
- Il principale sostituto dei finanziamenti TLTRO da BCE ormai rimborsati sono state le emissioni obbligazionarie, il che implica una crescente dipendenza del funding dai mercati finanziari.
- L’annuncio inaspettato delle elezioni parlamentari in Francia a giugno ha costituito un forte fattore di incertezza. In quelle settimane di incertezza non è stata collocata quasi nessuna obbligazione.
- Le banche mireranno ad aumentare significativamente il finanziamento totale a lungo termine basato sul mercato in questo e nei prossimi anni.
- Altri rischi saranno quelli relativi ai cosiddetti intermediari finanziari non bancari (NBFI).
- Il suddetto sconvolgimento del mercato nel contesto delle elezioni parlamentari anticipate in Francia ha portato alla luce anche il tema dei rischi legati al debito sovrano.
Riguardo al secondo punto (crescita dei crediti) e all’ impatto del recente easing BCE sulla redditività bancaria, citiamo direttamente un passo della recente Euro Area Bank Lending Survey di BCE:
“Le banche dell’area dell’euro hanno segnalato il primo impatto negativo delle decisioni sui tassi di interesse della BCE sui loro margini di interesse netti negli ultimi sei mesi dalla fine del 2022, mentre l’impatto tramite volumi di attività e passività fruttifere è rimasto negativo. Sebbene le banche si aspettino che la politica sui tassi contribuisca a un aumento dei volumi di intermediazione associati alle decisioni sui tassi, sostenendo la redditività nei prossimi sei mesi, si prevede che l’impatto netto negativo sui margini associato alla politica sui tassi della BCE si approfondirà e si tradurrà in un calo della redditività complessiva rispetto agli alti livelli raggiunti durante il ciclo di restringimento 2022-2023.”
*“i contenuti sono riferibili unicamente all’autore ed esprimono la sua personale opinione al 22/10/2024, non costituiscono alcuna raccomandazione d’investimento e non impegnano le società e istituzioni di appartenenza”
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RIFERIMENTI
Inforbanca – Outubro 2024
https://ifb.pt/editorial/inforbanca-132/
The euro area bank lending survey – third quarter 2024, ECB, October 2024