di Ivo Invernizzi
E’ noto che in marzo 2020, la BCE ha raccomandato alle banche europee la sospensione di tutte le distribuzioni di dividendi e dei buyback su titoli azionari bancari della zona euro al fine di preservare la solidità del capitale bancario in gravi frangenti di pandemia. Tuttavia, dall’inizio del 2021, la BCE ha rimosso alcuni paletti permettendo alle banche europee di riprendere le distribuzioni e i buyback alle loro azioni, ponendovi un limite pari al 15% degli utili conseguiti cumulati negli ultimi due esercizi cioè il 2019 e il 2020. Le raccomandazioni di BCE sul tema dei limiti ai dividendi bancari e ai buyback azionari si sono succedute rispettivamente il 27 marzo, 27 luglio e 15 dicembre 2020 con termine ultimo di validità il 30 settembre 2021. Da ottobre 2021, la raccomandazione non è stata prorogata, pertanto molte banche potrebbero finalmente decidere di tornare a distribuire dividendi in assenza di limiti quantitativi.
L’obiettivo di migliorare la propria patrimonializzazione (in particolare il CET1) pare essere stato raggiunto nel caso di molti importanti player bancari europei. Secondo una ricerca pubblicata dalla nota società di rating Fitch il 26 luglio 2021 riguardante 20 marchi bancari europei di prestigio, che citiamo testualmente:
“I coefficienti patrimoniali delle grandi banche della zona euro sono rimasti in gran parte pari o superiori agli obiettivi di breve e medio termine e sostanzialmente superiori ai requisiti normativi. Le 20 grandi banche europee […] poste sotto analisi hanno preservato il capitale per tutto il 2020 e il 2021, il che ha portato loro a segnalare un buffer mediano al di sopra dei requisiti di coefficiente CET1 regolamentare di quasi 500 basis points per il primo trimestre 2021, circa 200 basis points in più rispetto al buffer alla fine 2019. Le 20 banche oggetto di studio si sono impegnate ad operare con livelli patrimoniali di coefficienti CET1 compresi tra l’11% e il 16% […]”
A noi di AnalisiBanka preme citare l’importanza di un altro studio BCE di quest’anno, che descrive due tipi di benefici delle limitazioni alla distribuzione di dividendi bancari:
- un primo beneficio riguarda la migliore loss absorption capacity della Banca, dovuta a una più rigorosa policy di accantonamento: la capacità delle banche europee di assorbire perdite mediante gli accantonamenti per svalutazioni su crediti cumulati da marzo 2020 a oggi si è accresciuta del 5.5% nel caso delle banche che hanno seguito la raccomandazione a non distribuire utili data dalla BCE, rispetto al caso delle banche che non la hanno seguita;
- un secondo beneficio riguarda direttamente l’attività di gestione caratteristica operativa d’intermediazione creditizia. In tal senso, per le banche ‘virtuose’ che hanno seguito il ‘consiglio’ BCE a non distribuire (o meglio poi a distribuire entro la celebre soglia del 15% degli utili cumulati 2019-2020) fino al 30 settembre 2021, si è evidenziata una maggior capacità a erogare credito rispetto al caso delle banche ‘meno diligenti’.
Per noi di AnalisiBanka, in questo mese di ottobre che vedrà l’uscita di importanti trimestrali bancarie, l’auspicio è che molti prestigiosi istituti di credito, forti di una migliore patrimonializzazione da ritenzione di utili ‘forzata’, tornino finalmente a deliziare i loro investitori con i dividendi. Per alcune grandi banche (anche non europee), i risultati già pubblicati sono stati coerenti a una possibile ripresa delle distribuzioni.