di Ivo Invernizzi
La determinazione del valore di fusione di due banche che chiameremo ‘Alfa’ (la banca incorporante) e ‘Beta’ (banca incorporata) può essere svolta applicando il metodo dei flussi differenziali (FCFA Asset side) in differenti fasi, è denominato ‘stratificazione del valore’ e include 4 elementi: il valore stand alone pre fusione delle due banche che si fondono, il valore delle sinergie operative di fusione, il differenziale di rischio, il differenziale da nuova struttura finanziaria.
- In una prima fase viene determinato il valore stand alone delle due entity distintamente tenendone in considerazione le variabili: Free Cash Flow from Activities o FCFA, valore nominale dei depositi, valore di mercato delle fonti di finanziamento alternative ai depositi, utilizzando un opportuno saggio di attualizzazione che possa tener conto delle rispettive aliquote di imposta.
- Determinazione dei flussi differenziali derivanti da sinergie operative di costo e ricavo, si tratta di attualizzare le FCFA derivanti dalla maggior efficiente operatività pura futura congiunta delle due entity a un tasso medio che tenga conto del grado di rischiosità medio delle due entity.
- Determinazione dei flussi differenziali ‘di rischio’ sempre utilizzando un saggio di attualizzazione che consideri un livello medio di rischiosità delle due realtà oggetto di concentrazione.
- Determinazione dei flussi differenziali derivanti dall‘ ‘’unione’’ delle strutture finanziarie delle due banche derivanti da aggregazione delle passività, rappresentate dai depositi e dalle fonti di finanziamento diverse da depositi, quantificando il risparmio d’imposta ottenibile da un maggior grado d’indebitamento aggregato (scudo fiscale) e da una nuova struttura finanziaria.
Sotto il profilo pratico, si tratta di costruire uno stato patrimoniale, un conto economico e un rendiconto finanziario per entrambe le realtà che si fondono e per la realtà derivante dalla fusione. Di elaborare poi uno schema di FCFA (Free Cash Flow from Assets) per tutte e tre le realtà, ottenere un ‘FCFA differenziale’ sottraendo dal FCFA della nuova banca ‘Iota’ i FCFA delle banche aggregande ‘Alfa’ e Beta. Normalmente, il tasso di attualizzazione dell’FCFA differenziale è calcolato mediante il classico metodo CAPM (Capital Asset Pricing Model) che tiene conto del beta, del market risk premium, del tasso risk free, del tasso di crescita degli utili, e del leverage finanziario nuovo (rapporto D/E Debt su Equity).
Contestualizzando ad operazioni di fusione bancarie italiane, il punto 4 andrebbe arricchito. L’attuale dibattito sulle fusioni bancarie, più che sulle sinergie operative di costo e ricavo (es. razionalizzazione delle strutture centrali, IT e delle reti di sportelli) si concentra sui benefici fiscali. Il D.L. “Sostegni-bis” (D.L .25 maggio 2021 n. 73), comprende alcune specifiche importante sui crediti di imposta delle attività per imposte anticipate (DTA Deferred o imposte differite attive). Da un lato viene meno il precedentemente proposto aumento della soglia limite di trasformazione delle DTA in credito d’imposta dal 2 al 3% delle attività della banca ‘più piccola e acquisita’ nella aggregazione, d’altro lato, al fine di ottenere il beneficio fiscale, è sufficiente che i CDA deliberino la fusione entro il 2021 (e non più come nella precedente versione che sia l’assemblea dei soci ad approvare la fusione entro il 2021).