Da diversi giorni i media riportano la notizia che la Borsa Italiana cambierà proprietario. Ricordando con entusiasmo, quasi con gioia, la conseguente partecipazione di soggetti italiani come la Cassa Depositi e Prestiti al capitale della francese Euronext.
Valore della compravendita 4,3 miliardi di euro.
L’operazione è stata già annunciata con note ufficiali dalle società coinvolte, London Stock Exchange cede ed Euronext procede all’acquisto. L’operazione si aggira attorno un valore di 4,4 miliardi e prevede strategici cambiamenti nel settore finanziario del vecchio continente. L’accordo raggiunto, prevede inoltre che Cassa Depositi e Prestiti diventerà azionista di riferimento del gruppo acquirente Euronext con una quota del 7,3%, ed anche Intesa San Paolo avrà una quota inferiore all’1,5%.
Oggetto della compravendita: Borsa Italiana
La Borsa Italiana, pur non avendo una capitalizzazione importante in termini di quotazioni, diventerà nell’ambito del gruppo Euronext il più importante contributore in termini di ricavi soprattutto grazie alla piattaforma del Mercato Titoli di Stato MTS.
Venditore: London Stock Exchange LSE
London Stock Exchange ha acquisito la Borsa Italiana nel lontano 2007 per 1,7 miliardi. Ora la Borsa Italiana viene venduta dal LSE, per ottenere dalle autorità antitrust il via libera per poter acquisire la società Refinitiv per 27 miliardi di dollari, una piattaforma specializzata nella gestione ed analisi di dati finanziari.
Compratore: EuroNext
Diverse sono state le borse che hanno tentato di portarsi a casa la Borsa Italiana. Voci indiscrete sussurrano che l’offerta più alettante l’ha manifestata la SIX Swiss Exchange che controlla anche la Borsa di Madrid. Anche la Deutsche Boerse si è fatta avanti ma non è riuscita nell’intento. EuroNext con sede ad Amsterdam ma con capitale di riferimento francese gestirà oltre a quella italiana altre sei borse, ovvero quelle del Belgio, Francia, Irlanda, Olanda, Norvegia e Portogallo. Proponendo oltre 1.800 società quotate per uno scambio giornaliero in azioni pari a 12 miliardi di euro. Stephane Boujnah, Ceo di Euronext, ha dichiarato con entusiasmo: “Una transazione storica per Euronext, una combinazione che creerà una piattaforma paneuropea. La combinazione estenderà la nostra presenza geografica ed accelererà la diversificazione.”
Scenari futuri per la Borsa Italiana
Dopo aver elencato le motivazioni che hanno determinato la conclusione di tale transazione formulerò alcune osservazioni atte a esprimere i potenziali effetti di lungo termine dell’operazione appena conclusa:
- EuroNext appare il mercato più completo e geograficamente esteso per realizzare effettivamente la più importante borsa europea.
- Gli azionisti di EuroNext, come Cdp e Banca Intesa, sono solo la premessa per tutelare la “componente italica” della borsa italiana. È necessario però un comportamento proattivo, che la politica italiana ha manifestato con attenzione sempre a “cose fatte”.
- Le aziende italiane, quelle buone, hanno sempre dimostrato disinteresse per la quotazione in borsa. Quindi il vero obiettivo di EuroNext sarà quello di quotare aziende come Lavazza, Ferrero, Barilla e tante valide PMI.
- Non si può dimenticare che la presenza francese nel contesto italiano diventa sempre più ampio. Ricordiamo, il debito pubblico italiano è detenuto principalmente da banche e assicurazioni francesi. In Italia opera Credit Agricole principalmente con Cariparma. Guarda caso anche i manager di Generali e Unicredit sono france…si.