Di seguito, analizziamo in breve quali sono i principali strumenti di risoluzione della Banca.
Separazione degli Asset
Questo strumento di risoluzione bancaria conferisce all’Autorità di Risoluzione il potere di trasferire attività, diritti e passività di un’impresa a uno specifico veicolo di asset management (AMV o Asset Management Vehicle). L’AMV deve essere interamente o in parte di proprietà delle Autorità, che lo gestiscono in un’ottica di massimizzazione del valore in caso di eventuale vendita liquidazione. Si noti che, a differenza degli altri tre strumenti che analizzeremo brevemente nel prosieguo, lo strumento di separazione delle risorse può essere utilizzato solo insieme a uno degli altri strumenti: un trasferimento di asset, o il bail-in. Il conferimento di asset di scarsa qualità nell’AMV può aiutare a migliorare la probabilità di una vendita successiva. D’altro lato, In un bail-in, separare le attività problematiche dopo la stabilizzazione può aiutare a sostenere una rapida ristrutturazione della Banca.
Forme di trasferimento degli assets bancari
Vendita dell’asset aziendale; per la Banca in risoluzione sono possibili due opzioni:
a. Vendere l’intera istituzione evita le complessità del mantenimento della continuità aziendale;
b. In assenza di un acquirente, potrebbe verificarsi una vendita parziale dove solo le funzioni critiche (es. la divisione di raccolta dei depositi) vengono vendute a un acquirente interessato ai soli asset bancari di buona qualità. Il resto delle funzioni ‘non core‘ sono trattate in caso di insolvenza.
Bridge Bank
Una parte o tutta l’azienda bancaria viene temporaneamente trasferita a un istituto intermedio per facilitare la vendita successiva o l’IPO. La direttiva BRRD richiede la riprivatizzazione della Bridge Bank entro due anni (con possibile proroga).
Bail – in
Secondo il principio del bail-in così come stabilito nella direttiva europea BRRD, esiste una gerarchia di subordinazione dei creditori. In caso di risoluzione della Banca verranno dapprima colpiti gli strumenti di equity, poi gli ibridi, i subordinati, i senior non preferred bonds, i bonds senior e infine i conti correnti come dettagliato qui sotto in cui vengono elencati gli strumenti in ordine di ‘seniority’, dapprima quelli immediatamente colpiti per proseguire in ordine di seniority e utilizzo in caso di risoluzione:
Common Equity Tier 1: azioni ordinarie, sovrapprezzo azioni, utili ritenuti, azioni di sussidiarie, altre riserve patrimoniali
Additional Tier 1: azioni privilegiate, obbligazioni convertibili di tipo contingent
Tier 2: riserve non distribuibili, riserve da rivalutazione, accantonamenti generici, strumenti ibridi (perpetual preferred stocks)
Bond subordinati Tier 2: obbligazioni junior
Senior non Preferred bonds: obbligazioni Lower Tier Senior che sono bailinable e non esigible
Debito senior: bond senior preferred, derivati, depositi non garantiti e structured notes
Depositi di importo superiore a euro 100.000 verso persone fisiche e imprese
Depositi di importo uguale o inferiore a euro 100.000 coperti da sistema di garanzia dei depositi e covered bonds