Danger Rate
Nelle condizioni di crisi attuale, al fine di ridurre l’incidenza del costo del rischio imputabile alle future posizioni deteriorate dovute al peggioramento delle condizioni strutturali dell’economia in fase di crisi pandemica, le banche devono impegnarsi a ridurre il saggio di migrazione delle loro posizioni Past Due e o UTP (Unlikely to Pay) a NPL. Il danger rate delle posizioni creditizie di una banca è dato dalla probabilità che le posizioni past due o a incaglio divengano sofferenze e è espresso in misura percentuale. Al fine di minimizzare il costo del credito per svalutazioni, la banca dovrebbe da un lato minimizzare il danger rate (per migrazione) d’altro lato tentare di contenere altre due variabili importanti, il default rate ovvero l’incidenza dei nuovi NPL sul totale crediti e l’NPE ratio [stock di NPE=NPL (bad loans+Past due+UTP) a numeratore in rapporto percentuale al totale crediti a denominatore]. Queste leve importanti, danger rate, default rate, NPE ratio incidono tutte sul costo del rischio di credito . L’interazione tra queste variabili imporrà alle banche da un lato l’efficientamento delle politiche di recupero crediti, dall’altro di cessione oculata degli stock di NPL. Il concetto di danger rate formerà oggetto di un nostro approfondimento successivo