Autore: prof. CARRANO Salvatore
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Proprio alcuni giorni or sono, l’Italia ha perso l’ultima delle A ed è piombata inesorabilmente nella seconda serie, tra quei paesi che offrono deboli garanzie e immagine di dubbia affidabilità agli investitori esteri.
Su cosa significhi essere una nazione tra le prime dieci economie nel mondo, caratterizzata, però, da una solidità poco protetta dalle circostanze avverse, nei giorni scorsi se ne è parlato tanto e tutti i maggiori quotidiani hanno dedicato più di un articolo all’importante fatto economico. Le notizie sull’argomento hanno riportato dettagliatamente le motivazioni per le quali la società di rating canadese, ha deciso di privare l’Italia di quell’ultimo giudizio da prima della classe.
Ebbene una delle cause principali, se non la principale, per cui l’Italia è stata declassata, è la scarsa efficienza del nostro sistema bancario. La DBRS, in definitiva, ritiene insufficiente il piano di salvataggio bancario approvato dal governo ritenendolo solo un tampone per aiutare qualche istituto di credito a sopravvivere e sostenendo ancora che un sistema bancario ammalato non potrà fungere da sviluppo all’economia del Paese. L’Italia produrrà, così, nuova disoccupazione, debito pubblico in aumento e affanni di redditività per le imprese industriali e commerciali.
Evidentemente un sistema liberista non può fare a meno delle banche e, nel bene e nel male, esse rappresentano uno strumento irrinunciabile alla crescita economica e, quindi, tanto vale averle efficienti, sane e adempienti alle loro indispensabili funzioni.
Non si riesce, però, a capire perché i governi non ne riconoscano la loro essenzialità e approvino in tempi brevissimi delle riforme che diano al settore bancario capacità, norme e tranquillità operativa per esercitare proficuamente l’attività di intermediazione e continuare a fornire il necessario supporto all’economia.
Forse che i governi avvertano il bisogno di sentire delle opinioni, di avere delle motivazioni o di poter disporre, prima di impegnarsi nella gravosa copertura finanziaria, dei necessari convincimenti che in assenza di un adeguato sostegno finanziario fornito dalle banche non vi potrà essere ripresa economica stabile e duratura? Probabilmente si sta solo sottovalutando l’importanza del settore bancario e il potere politico sembra orientato più a occuparsi dei salvataggi dei singoli istituti in difficoltà piuttosto che a sanare l’intero sistema. Si salvano le singole banche per poi farle deperire, tutte insieme, in un acquitrino insalubre.
La Nostra Associazione (AnalisiBanka) è fermamente convinta che le banche svolgano funzioni insopprimibili favorendo, attraverso la raccolta e la redistribuzione del risparmio, la crescita e lo sviluppo dell’intero sistema economico di una nazione.
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